Webinar gratuito: Educazione digitale per bambini e adolescenti.

educazionedigitaleÈ rivolto rivolto a genitori, nonni, operatori il webinar gratuito che si terrà domani 22 aprile alle 20.45 sul tema dell' Educazione digitale per bambini ed adolescenti e si può seguire in diretta sulla Pagina Facebook del Centro AKOS e sul Canale Youtube GenitoriZ
Organizzato dal nostro Centro Pediatrico Polispecialistico AKOS di Farsi Prossimo Salute, il webinar vede la partecipazione di Luciano Colombo, autore del libro Cappuccetto rosso ha il telefono nuovo.

Mal di schiena da smart working?

A causa dell'attuale situazione di emergenza sanitaria anche il Poliambulatorio Jenner è chiuso, ma i suoi specialisti in Fisioterapia e Osteopatia sono disponibili per comunicare tramite videochiamata con Skype o Whatsapp: sarà così possibile analizzare il motivo del consulto e proporre eventuali esercizi attivi efficaci a seconda delle singole esigenze terapeutiche. Per informazioni e chiarimenti basta scrivere una mail a Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo..

I nostri servizi durante l'emergenza coronavirus

Aiutaciadaiutare“Riconversione”.

È la parola d’ordine seguita dalle cooperative sociali del Consorzio Farsi Prossimo per continuare a garantire, anche ai tempi dell’emergenza sanitaria, e sia pure in forme adattate, quello che già quotidianamente fanno, cercando di rispondere alle esigenze delle persone fragili di cui si occupano ma adattando la risposta al contesto cambiato improvvisamente.

 

PortaMI la spesa

PortaMIlaspesaLe cooperative di Consorzio Farsi Prossimo, con il supporto attivo di reti di volontariato cittadine e territoriali, sono impegnate in PortaMI la spesa, nuovo servizio gratuito a Milano per la consegna a domicilio di beni di prima necessità.

È un’iniziativa promossa da Confcooperative Milano Lodi Monza e Brianza e Legacoop Lombardia con il sostegno di Fondazione di Comunità Milano onlus, anche grazie alle donazioni raccolte da #MilanoAiuta;  in partnership col Comune di Milano, insieme alla cooperazione sociale (attualmente insieme a Consorzio Farsi Prossimo ci sono Spazio Aperto e Spazio Aperto Servizi) e a tre catene della grande distribuzione, Coop Lombardia, Unes e Carrefour.

VOCI DALLE COOPERATIVE - ALL'EPOCA DEL COVID. Pietro, magazziniere per i più poveri

2020 05 08 coronavirus pietro vesti solidalePietro è tornato da qualche giorno al suo magazzino, alla cooperativa Vesti Solidale. Da due anni lavora qui, addetto al reparto dove si raccolgono e recuperano rifiuti speciali, come quelli elettronici o le cartucce di stampanti e toner.

Come molti lavoratori, alla Vesti Solidale, anche Pietro ha un passato difficile alle spalle, con problemi con la giustizia. È arrivato qui grazie al contatto di una assistente sociale, ha fatto uno stage e poi è arrivato anche il contratto a tempo indeterminato.

All'inizio di quest'anno, alla soglia dei 60 anni, si immaginava tranquillo per un bel po', al lavoro nel magazzino dove arrivano materiali di stampa esauriti da tutta Italia, che loro selezionano, dividendo quel che c'è da smaltire da quel che si può rigenerare, imballano e spediscono, e così via.

«È un lavoro sporco, c'è tanta polvere, usiamo la mascherina per proteggerci».

Quel che non immaginava era che quella mascherina sarebbe diventata abitudine e necessità per altri motivi. E che avrebbe dovuto cambiare il suo magazzino con un altro.

VOCI DALLE COOPERATIVE - ALL'EPOCA DEL COVID. Michelle, l'aiuto a casa degli anziani

2020 04 23 covid Michelle«A me, i domiciliari piacciono», dice Michelle, 21 anni.

Non è mica matta, che le piace stare agli arresti in casa. Lo dice, invece, raccontando con passione il suo lavoro.

Lei è una oss della cooperativa L'Arcobaleno, a Lecco. Dallo scorso anno è stata assunta per lavorare in due centri per anziani gestiti dalla cooperativa: il Centro Laser a Lecco e Il Castello a Cesana Brianza.

La sua strada per arrivare qui non è stata lineare: ha cambiato due licei, prima di mollare la scuola e optare per un corso per ausiliaria socio-assistenziale prima e anche quello per operatore socio-sanitario poi (i famosi oss, appunto).

«Mi è sempre interessato poter avere un lavoro “umano”, di aiuto alle persone – racconta. – Ho fatto diversi tirocini nel mio percorso formativo: ho lavorato con persone disabili, sono stata in ospedale, poi sono arrivata a lavorare con gli anziani. Ed è il lavoro che mi piace di più, mi dà tanta soddisfazione».

VOCI DALLE COOPERATIVE - ALL'EPOCA DEL COVID. Davide, in prima linea con gli homeless a Varese

2020 04 22 covid davide zanzi san luigiDavide, normalmente, fa il direttore, ma l'emergenza Covid l'ha catapultato in prima linea, al lavoro con le persone più fragili e tra le meno tutelate, perché non stanno in casa. Non possono stare in casa. Sono le persone senza dimora.

Di cambiamenti, Davide, negli ultimi anni ne ha affrontati parecchi.

Il primo ha riguardato la sua vita personale. Lui, che ha 45 anni, con la moglie e i 4 figli ha scelto una vita di condivisione e comunità: sono una delle “Famiglie Missionarie a Km 0”, abitano in oratorio e conducono una vita improntata alla solidarietà, all’accoglienza e alla fraternità.

E poi il lavoro. Lo scorso anno ha lasciato anche il vecchio lavoro per dedicarsi a tempo pieno al mondo del sociale. Grazie alla sua esperienza in ambito gestionale, Davide oggi è il direttore generale della nostra cooperativa San Luigi, a Varese, e si occupa del coordinamento e dell’organizzazione delle attività di accoglienza, housing sociale e doposcuola.

VOCI DALLE COOPERATIVE - ALL'EPOCA DEL COVID. Kaba, il rifugiato volontario per gli anziani

2020 04 23 covid KabaMascherina, guanti, lista della spesa.
Ci sono alcune cose che fa fatica a decifrare, tra le cose da comprare, e allora chiede aiuto alla sua compagna di servizio.

«I formaggi, per esempio, ne avete così tanti tipi. O i tagli di carne. Per non parlare dei salumi!».
Sei musulmano, Kaba? «Sì – ride lui - ma ho lavorato come aiuto cuoco e lavapiatti in un ristorante, e quindi un po' ho imparato a distinguerli. Ci provo dal colore. Però è difficile!».

Kaba ha 25 anni, viene dalla Guinea Konakry ed è in attesa di una risposta alla sua richiesta di asilo. Intanto vive in un Centro di accoglienza straordinario gestito dalla nostra cooperativa Novo Millennio, all'interno del progetto di accoglienza in Brianza della Rete Bonvena.

VOCI DALLE COOPERATIVE - ALL'EPOCA DEL COVID. Marco, che collega il fuori con il dentro

Marco carcereLa moglie è infettivologa, forse per questo Marco non è così spaventato dal Coronavirus: evitano i rischi, seguono tutte le raccomandazioni, ma no, “non siamo impanicati”. Con le giuste protezioni continuano entrambi a lavorare.

Solo che Marco il lavoro lo ha dovuto cambiare: normalmente lavora, sempre per la cooperativa Intrecci, nella struttura per accoglienza richiedenti asilo politico ed è agente di rete nel carcere di Busto Arsizio.

Adesso le misure di contenimento del contagio impediscono il normale svolgersi delle attività all'interno del carcere e al contempo richiedono l'ampliamento di servizi come i dormitori.

Marco ha spostato parte del suo impegno lavorativo al dormitorio. Lì, come nella struttura di accoglienza, non si tratta solo di riempire le giornate improvvisamente vuote e chiuse.

VOCI DALLE COOPERATIVE - ALL'EPOCA DEL COVID. Centro Chora, l'educazione dei ragazzi passa da uno schermo

2020 04 20 covid Chora robertoNel mondo dei servizi di sostegno ai ragazzi e alle famiglie, ci sono anche i centri diurni, dove l'accesso dei ragazzini non è libero, ma in accordo con i servizi sociali, e dove questi bambini e ragazzi sono accompagnati con un piano educativo individuale. Esattamente come i famosi PEI della scuola.

Ma come le scuole, anche i centri diurni però sono chiusi. E i ragazzi, a casa da scuola, restano anche senza il loro progetto educativo.

A Milano, nel quartiere di Villapizzone, è chiuso il centro diurno Chora, gestito dalla cooperativa Farsi Prossimo e che normalmente segue 14 ragazzi in età da medie e superiori con contesti o famiglie fragili alle spalle.
Chiuso fisicamente, ma gli educatori continuano e seguirli virtualmente.

«Si parla di “didattica a distanza”, ma il nostro lavoro attualmente è un “percorso educativo a distanza” - racconta Roberto Vavassori, educatore del centro Chora – Seguiamo i ragazzi nei compiti e nel supporto allo studio, abbiamo organizzato momenti di aiuto sia in gruppo, sia individuali, ma andiamo molto più in là».

VOCI DALLE COOPERATIVE - ALL'EPOCA DEL COVID. Anziani, il diurno al telefono

2020 04 24 covid Anna Mauri Lecco 1Le prime vittime di questa pandemia – lo sono state in termini di vite perse, ma anche di solitudine, e di scelte politiche che le hanno ulteriormente condannate – sono state le persone anziane.

C'è voluto del tempo prima che uscisse allo scoperto la fragilità di luoghi come le case di riposo. Ma, in un certo senso, anche ora, di anziani si continua a parlare sempre poco.

Soprattutto di quelli malati, di quelli che hanno bisogno di assistenza, di quelli che sono a casa.

Ad esempio, di tutti quelli di cui si prende cura la nostra cooperativa L'Arcobaleno nei servizi diurni che normalmente offre, a Lecco e provincia.

VOCI DALLE COOPERATIVE - ALL'EPOCA DEL COVID. Nicolò racconta la casa dei ragazzi a Varese

2020 04 22 covid nicolò san luigi«Quando posso andare a casa?».

In un certo senso, Federico (il nome è di fantasia) è già chiuso in casa, come tutti i ragazzi in questo periodo. Solo che la casa dove vive al momento è molto particolare. È la Casa Sant'Antonio, comunità per minori gestita dalla cooperativa San Luigi a Varese.

Casa Sant'Antonio ha due sedi: una si trova in un ex oratorio, ha 10 posti e ha un campetto dove i ragazzi possono uscire. La seconda, aperta da qualche mese, è situata in un appartamento in centro città e ha 4 posti. I ragazzi accolti, dai 10 ai 18 anni, maschi e femmine, sono stati allontanati dalle famiglie in seguito a un decreto del Tribunale dei Minori, a causa di maltrattamento, abbandono scolastico o altri problemi di disagio del contesto in cui vivevano.

VOCI DALLE COOPERATIVE - ALL'EPOCA DEL COVID. Rachida, pulizie di (una strana) primavera

2020 04 07 covid rachida detto fattoNon è cambiato molto il suo lavoro, ci racconta, rispetto “a prima”. Prima del virus, si intende. Ovviamente.
Non è cambiato molto, però qualcosa sì. È la paura, soprattutto, a fare la differenza.

«Le prime settimane ero molto preoccupata. Non si sapeva niente di questo virus. Ho continuato a lavorare, ma la paura era molta».
Rachida ha 52 anni e lavora per la cooperativa Detto Fatto. Fa le pulizie in alcuni centri gestiti da un'altra delle nostre cooperative: la Novo Millennio di Monza.

 

Alcuni dei posti in cui faceva le pulizie sono chiusi, altri sono rimasti aperti.

VOCI DALLE COOPERATIVE - ALL'EPOCA DEL COVID. Con i senza dimora a Rho

AngeloSottocoperta. Dove ci si va a riparare, quando si è una nave in mezzo alla tempesta.
È così che si chiamano i servizi dedicati alle persone senza dimora e in grave fragilità gestiti dalla cooperativa Intrecci a Rho: “Sottocoperta”. Luoghi che sono un rifugio, un luogo dove sostare e trovare un aiuto per ripartire. E che in questo periodo di emergenza sanitaria, lo sono - forse – ancora di più.

Un dormitorio che può accogliere fino a 16 persone, una mensa che sfama una sessantina di persone ogni mezzogiorno, tutti i giorni dell'anno, Natale e feste incluse, e mette in tavola anche la cena durante il periodo invernale, un ambulatorio medico, le docce due volte a settimana. E, a coordinare tutto, l'ascolto: l'ascolto di chi ha bisogno e la stesura di un progetto per aiutare a risalire dal fondo.

Qualcuno pensi alle comunità - La repubblica Milano

 

La Repubblica ha dedicato una rubrica alle nostre storie. In questa puntata ritroviamo la vicenda della comunità Pani e Peschi

La doccia, un regalo prezioso - La repubblica Milano

La Repubblica ha dedicato una rubrica alle nostre storie. In questa puntata ritroviamo la vicenda di Mimmo, della cooperativa Detto Fatto

L'impegno di Kaba il rifugiato - La Repubblica Milano

La Repubblica ha dedicato una rubrica alle nostre storie: troviamo anche Kaba, che vive in un centro della cooperativa Novo Millennio e, all'epoca del Covid-19 ha autonomanente deciso di rendersi utile.

Liberi di tornare a vivere - La Repubblica Milano

La Repubblica ha dedicato una rubrica alle nostre storie. Qui si racconta della struttura San Carlo (cooperativa San Luigi).

VOCI DALLE COOPERATIVE - ALL'EPOCA DEL COVID. Aziz, che sostiene chi è in quarantena.

Aziz viaCoronaCosa succede quando a tossire è qualcuno che vive in una struttura di accoglienza? Dormitori, strutture per adulti in difficoltà, strutture del Siproimi (Sistema di protezione per titolari di protezione internazionale e per i minori stranieri non accompagnati) non hanno spazi che permettano l’isolamento di chi è malato, di chi forse ha contratto il terribile Covid-19.


Per questo a Milano si è attrezzato il centro comunale di via Carbonia 3, originariamente destinato ad un altro progetto sociale e inaugurato in tempi record per fare fronte all’emergenza.

VOCI DALLE COOPERATIVE - ALL'EPOCA DEL COVID: PortaMI la spesa , Marco

MarcoPortaMIlaspesaHa proprio la faccia del bravo ragazzo: quello gentile, affidabile, un bel fioeul, come dicono molte delle “sue” vecchiette.

Si, perché Marco porta la spesa a casa degli anziani che non riescono più a provvedervi da soli. Che poi con la scusa della spesa, di sistemarla per bene negli armadietti, Marco entra nelle case di chi non ha compagnia.
È questo il senso del suo lavoro: porta i pacchi, scambia due chiacchiere, a volte prende il caffè. Rompe il muro della solitudine ascoltando i ricordi, guardando le foto antiche di bambini ormai cresciuti e lontani.
Era il servizio Due mani in più, nato dalla collaborazione di Coop Lombardia e Caritas Ambrosiana, ora potenziato nel servizio PortaMI la spesa.

VOCI DALLE COOPERATIVE - ALL'EPOCA DEL COVID. Casa San Carlo, per ripartire

stefanoSono vent'anni che Stefano, 47 anni, lavora nel mondo del sociale, ma sono “solo” 4 quelli passati nella struttura San Carlo. È una struttura residenziale della cooperativa San Luigi, dedicata a uomini dai 18 ai 76 anni, persone in difficoltà per diversi motivi che hanno bisogno di un posto dove riprendere in mano la propria vita.

Nessuno degli uomini della San Carlo ha una problematica conclamata di disturbi mentali, cognitivi o di dipendenze tale da meritare un intervento in strutture dedicate. La loro fragilità deriva piuttosto da esperienze traumatiche o da situazioni pregresse: ci sono giovani adulti in uscita da comunità minori, uomini di una certa età ancora troppo giovani per entrare in RSA o in casa di riposo, padri separati che non hanno più dove dormire e non riescono a tirare avanti da soli.

Qui entrano soltanto uomini che abbiano un progetto, li accompagniamo aiutandoli a realizzarlo. ricomponendo i pezzi, sostenendoli nell’organizzazione del quotidiano. Facciamo rete con il territorio, non lavoriamo soli. A chi arriva qui lo chiariamo subito: noi non siamo né genitori né carcerieri: qui aiutiamo le persone, così come si aiuta con un bastoncino la crescita di certe piante e poi lo si toglie quando stanno su da sole”

VOCI DALLE COOPERATIVE - ALL'EPOCA DEL COVID. Con la Detto Fatto alle docce comunali

2020 04 03 covid doccepubbliche bis«Paura? Io ho paura di rimanere senza soldi, prima che di prendere il virus! - Ha 61 anni Mimmo, e a casa una moglie disoccupata. - Questo lavoro è la nostra unica fonte di guadagno, e non posso perderlo».

In realtà, lo tiene da quindici anni, questo lavoro. Si occupa delle pulizie nei due centri di docce comunali per la cooperativa Detto Fatto.

In questo periodo, solo uno dei due centri è rimasto aperto: chiuso quello in centro città, in zona corso Sempione, perché la struttura non permetteva di assicurare il distanziamento sociale e le procedure di sicurezza, è rimasto aperto solo quello di Baggio.
Anche degli operatori che le gestiscono, sono al lavoro in nove: alcuni sono stati esonerati perché hanno patologie sanitarie e fragilità fisiche.

VOCI DALLE COOPERATIVE - ALL'EPOCA DEL COVID. Alla Pani e Peschi, casa per adolescenti interrotti

2020 04 03 covid paniepeschiIl giorno in cui sono arrivate le mascherine chirurgiche, insieme alla disposizione per cui anche gli operatori delle comunità di accoglienza avrebbero dovuto indossarle durante il turno, si sono guardati in faccia e prima di andare a spiegarlo ai ragazzi hanno deciso di immortalare quel momento con un selfie perché, si sono detti, “questo periodo ce lo ricorderemo per sempre”.

Sono una ventina le persone che lavorano alla Pani e Peschi, comunità di neuropsichiatria infantile al quartiere Gallaratese, periferia di Milano: sono educatori, terapisti della riabilitazione, infermieri, operatori socio sanitari, neuropsichiatre, psicologi, ma anche chi è addetto alle pulizie e alla cucina. Chi più ore, chi meno, sono loro a occuparsi del benessere e della vita quotidiana dei ragazzi accolti che in questo periodo – come tutti – sono confinati in casa. Li coordina Anna Carretta, 57 anni, che ci racconta come stanno affrontando questo periodo.