Persi dopo lo sbarco, si sono ritrovati nelle nostre cooperative. La bella storia di due amici profughi

my mirror scrittaUn incontro inaspettato e decisamente commovente. 
Chi ha assistito, nello scorso weekend davanti allo stand Caritas a Fa' la cosa giusta, dice «mi sono venute le lacrime agli occhi».

Il primo protagonista di questa storia è Wassiou, trentenne richiedente asilo e originario del Togo, e attualmente ospite di un centro di accoglienza a Cuveglio, in provincia di Varese, gestito dalla nostra cooperativa Intrecci.
Proprio mentre stava per partecipare all'esperienza MyMirror proposta dalla Caritas, insieme ad altri compagni e all'operatrice che li accompagnava, si è trovato faccia a faccia con un volto familiare, amico e perduto. L'altro ragazzo si chiama Diallo, ha vent'anni e invece viene dalla Guinea.

«Prima ho provato sorpresa, poi tanta gioia nel vedere che c'era ancora, che è vivo e sta bene», ha raccontato poi Wassiou.

Wassiou e Diallo si sono conosciuti un anno fa in Libia, dove entrambi stavano aspettando di poter salire su una barca che li portasse al di qua del Mediterraneo, in Europa.

Mille partecipanti a My Mirror, il progetto Caritas a Fa' la cosa giusta 2018

Logo my mirror 800

Sono stati circa mille i visitatori della fiera Fa’ la cosa giusta che hanno partecipato all’esperienza di eye contac My Mirror proposta da Caritas Ambrosiana anche grazie ai nostri volontari - operatori e ospiti delle cooperative di Consorzio Farsi Prossimo - nei giorni della fiera degli stili di vita sostenibili venerdì 23, sabato 24 e domenica 25 marzo 2018.

Due sconosciuti entravano in una cabina, si sedevano uno di fronte all’altro e si guardano negli occhi per quattro minuti. All’uscita si raccontavano quello che avevano provato in quel breve e, al tempo stesso interminabile, periodo di tempo.

«Le reazioni sono state diverse, ma nessuno è restato indifferente all’altro. La stragrande maggioranza, dopo il contatto visivo, si è stretto la mano a chi ha incontrato nella cabina, gli ha sorriso, si è presentato, ha raccontato chi è. E la cosa più interessate è che questo è avvenuto indipendentemente dal colore delle pelle, l’età, il sesso», dicono i volontari che hanno assistito le persone durante lo svolgimento del test.

Cassonetti gialli: sai dove vanno i vestiti che ci metti dentro?

Dona ValoreUno dei progetti più antichi di Consorzio Farsi Prossimo ruota intorno ai “cassonetti gialli della Caritas”.
Sono 20 anni che questo progetto di raccolta e recupero degli indumenti usati tramite i cassonetti va avanti, ma pochi sanno come funziona: gli indumenti inseriti dentro i cassonetti Dona Valore non sono distribuiti tutti alle persone svantaggiate. Fanno molto di più.

I 1400 cassonetti (nella sola diocesi di Milano) raccolgono ogni anno 8.000 tonnellate di vestiti e accessori di abbigliamento. Una quantità enorme, che riempirebbe lo stadio Meazza, e che invece dà vita a un bellissimo progetto di imprenditoria sociale:

  • genera lavoro per le persone svantaggiate assunte per raccoglierli, selezionarli, prepararli alla vendita
  • produce risorse che vengono investite in progetti solidali
  • assicura dignità a chi trova lavoro nel progetto e a chi beneficia dei progetti sociali finanziati
  • finanzia progetti sociali
  • migliora il territorio, contribuendo al benessere collettivo
  • salvaguarda l’ambiente, riducendo i rifiuti e proponendo modelli di consumo eco-compatibili.

MeMo, progetto multimediale che unisce scuole e anziani per la legalità

progetto MeMo 2Un progetto che, attraverso la tecnologia, vuole avvicinare giovani, adulti e anziani, le scuole e tutti i cittadini ai temi della legalità e della memoria, attraverso anche l'incontro tra diverse generazioni.

Si tratta di MeMo - Memorie in movimento, percorso multimediale realizzato all'interno del Centro diurno per anziani Le querce di Mamre a Galbiate (situata in via Caduti di Via Fani, 12), gestito dalla cooperativa L'Arcobaleno.

Al centro del progetto c'è un immobile confiscato alla famiglia Coco-Trovato a metà anni ’90 e affidato nel 1999 all’amministrazione comunale di Galbiate. All'interno di questo spazio nel 2004 è stato inaugurato il Centro diurno integrato Le querce di Mamre, gestito dalla cooperativa L'Arcobaleno, che oggi può accogliere fino a 40 persone anziane con problematiche di decadimento cognitivo e deficit della memoria. 

È qui che è stato allestito, appunto, il progetto MeMo - Memorie in Movimento che, attraverso le potenzialità delle nuove tecnologie, ha l'obiettivo di proporre a studenti e insegnanti un nuovo modello di avvicinamento ai temi della legalità, della memoria, dell’incontro tra generazioni.

San Luigi: Casa Sant'Antonio, a Varese nuova comunità per minori

san luigi 1Un open day speciale per fare conoscere Casa Sant'Antonio, la nuova comunità educativa per minori della cooperativa San Luigi, a Varese.

La cooperativa San Luigi, nata nel 2009 e dal 2012 socia del Consorzio Farsi Prossimo, in realtà ha aperto una comunità per minori già nel 2015, ma da pochi mesi Casa Sant'Antonio si è completamente rinnovata.

Intanto ha una nuova sede: si trova ora in via Istria al 10, in una palazzina che storicamente ospitava l'oratorio della parrocchia Madonna della Speranza e della Pace e che ora è stata ristrutturata per ospitare fino a 10 ragazzi tra i 13 e i 18 anni.

Al momento a Casa Sant'Antonio vivono già cinque ragazzi, e saranno proprio loro, insieme agli educatori della comunità, a presentare la propria casa sabato 17 marzo 2018, in un open day a cui sono invitati le istituzioni, le realtà che lavorano con i minori sul territorio di Varese e gli abitanti della via.

Aviva: hai 10 voti

2 progetti AVIVAFino al 29 Marzo sono aperte le votazioni dei progetti AVIVA: i progetti con più voti accederanno a donazioni fino a €15.000.


Basta registrarsi sul sito https://community-fund-italia.aviva.com per esprimere un totale di 10 voti  fino al 29 marzo.

Le nostre consorziate partecipano al concorso con due progetti:

Puoi regalare i tuoi voti equamente ai due progetti, oppure dare tutti i voti al progetto che ti sta più a cuore, l'importante è non perdere tempo, registrarsi subito e far sentire il tuo sostegno!

 

A Segrate un doposcuola con strumenti tecnologici per ragazzi con DSA

dopo scuola digitale

Si chiamano Disturbi Specifici dell'Apprendimento e, in effetti, i bambini e i ragazzi che ne soffrono faticano a imparare con i metodi tradizionali che vengono usati nelle scuole.

Sociosfera propone un servizio proprio in appoggio a questi ragazzi, per aiutarli a trovare il metodo migliore per ciascuno di loro per studiare e imparare. Si tratta del “Doposcuola digitale”, attivato proprio dal mese di marzo 2018 al Centro Polifunzionale Mosaico di Segrate.

Questo servizio di doposcuola risponde proprio ai bisogni di minori con diagnosi di DSA – i Disturbi Specifici dell'Apprendimento, appunto - che faticano a strutturarsi un metodo di studio.