Tirocini di lavoro per rifugiati: un servizio di mediazione offerto da Consorzio Farsi Prossimo alle aziende

fami lavoroOltre 120 persone, negli ultimi 18 mesi, sono state scelte da oltre 30 aziende in tutta Italia per svolgere un tirocinio lavorativo.
Alle aziende che decidono di attivare un tirocinio per un titolare di protezione internazionale, Consorzio Farsi Prossimo e Agenzia Mestieri Milano4 offrono la selezione dei candidati ideali, la consulenza e il supporto costante all'azienda.

Il ruolo di Consorzio Farsi Prossimo è offrire un supporto alle aziende che scelgono di attivare tirocini di questo tipo: il servizio di mediazione socio-lavorativa individua le esigenze dell'azienda e definisce i profili professionali adatti, seleziona tra i candidati quelli più adatti attraverso l'individuazione delle competenze professionali e delle soft skills, attiva e monitora i tirocini anche occupandosi delle pratiche burocratiche, assicura consulenza costante all'azienda.

Rifugiati e lavoro: convegno in Università Statale il 18 dicembre

fami lavoroSteeve ha preso una laurea in Sociologia in Costa d'Avorio, una in mediazione culturale in Italia e oggi lavora nel dipartimento risorse umane di una grossa azienda televisiva.

La prima esperienza di lavoro di Rahouma nel suo Paese – la Libia – è stata come addetto alle vendite in un boutique di abbigliamento. A Milano oggi, invece, lavora nelle cucine di un hotel 5 stelle per preparare le colazioni.

Natasha sa come far funzionare un telaio. E ha anche una laurea in Fashion e Design, presa in Pakistan. Quando ha partecipato a una selezione di lavoro per una grossa azienda tessile di Como, insieme ad altri dieci candidati, l'ha spuntata lei, e oggi è assunta a tempo determinato.

Steeve, Rahouma e Natasha sono nati in diversi Paesi del mondo, hanno storie diverse alle spalle, ma un presente comune: tutti e tre sono rifugiati politici, in Italia. Il loro futuro è da scrivere, ma l'hanno già imboccato grazie alle loro competenze lavorative.

I danni del Decreto in-Sicurezza

migranti espulsiSono circa 500 i profughi accolti nei centri di accoglienza gestiti dalle nostre cooperative per conto di Caritas Ambrosiana che rischiano di diventare senza tetto per effetto del Decreto Sicurezza.
Questo nel solo territorio della diocesi di Milano.

In ragione delle nuove disposizioni, costoro non avranno più la possibilità di ottenere la protezione umanitaria.
Inoltre non potranno più essere accolti all’interno del sistema di protezione per richiedenti asilo gestito dai Comuni, lo Sprar.

Saranno vanificati gli sforzi fatti per avviare percorsi di integrazione.

Rischia così di andare perso l’investimento di risorse pubbliche e private erogate per l’accoglienza e i corsi professionali senza considerare il lavoro e il tempo offerto gratuitamente da centinaia di volontari impegnati nelle scuole di italiano e nei tanti percorsi di accompagnamento sociale.

Officine Itineranti: il nuovo StartUp di impresa di Sociosfera

Desio villa Tittoni Traversi vistaUno StartUp di impresa per i giovani che vogliono scommettere su un proprio progetto lavorativo e di vita.

È Officine Itineranti, nuova iniziativa messa in campo da Sociosfera Onlus dedicata a giovani e adulti dai 16 e fino ai 35 anni.

Obiettivo è favorire l'acquisizione e il potenziamento di competenze delle persone partecipanti attraverso una formazione esperienziale, con laboratori e attività itineranti realizzate grazie ad Apecar attrezzate.

Fra Noi in famiglia. Le storie delle famiglie che hanno accolto un migrante

2018 12 01 1Dramane e Giacomo hanno rispettivamente 26 e 23 anni. Il primo è nato in Mali, il secondo in Italia. Al momento vivono insieme in casa dei genitori di Giacomo, Enza e Paolo, che hanno scelto di aderire alla proposta della cooperativa Farsi Prossimo e accogliere in casa propria un rifugiato. Per loro non era la prima volta che accoglievano qualcuno: avevano alle spalle diverse esperienze di affido.

Laura e Claudio Ghidoli hanno una famiglia molto numerosa, che conta sei figli e diciotto nipoti. Ma quando il cuore è grande, c'è sempre spazio in più. Quando sentirono l'appello di Papa Francesco che invitava ad aprire le proprie porte, le proprie case per accogliere i migranti che avevano lasciato la loro terra in cerca di un futuro, erano stati molto colpiti.
È così che a casa loro sono arrivati due figli in più. Perché è così che considerano Marie e Mohamed, rifugiati dalla Costa d'Avorio. E anche una nuova nipotina: la piccola Minata.