Emergenza Ucraina: i primi profughi a Casa Monlué. Come aiutare tramite Caritas Ambrosiana

farsi prossimo Casa MonlueCasa Monlué è una casa gialla ai margini dell'antico borgo omonimo, periferia est di Milano, che affonda le sue radici nel 1200 quando i monaci costruirono sulle sponde del Lambro un monastero con una cascina agricola. Oggi il quartiere raccoglie progetti sociali e associazioni, nel tentativo di ricostruire quello spirito di comunità tanto antico.

Tra questi, appunto, Casa Monlué, una volta una scuola e oggi centro di accoglienza straordinaria per stranieri e richiedenti asilo gestito dalla cooperativa Farsi Prossimo in convenzione con la prefettura.

«Dopo l'autunno, in cui abbiamo avuto tutti i posti pieni per i profughi afghani, all'inizio di quest'anno il centro si era praticamente liberato, con solo una ventina di letti occupati su un totale di 91 – ci spiega Francesco Sdraiati, responsabile dell'area stranieri della Farsi Prossimo – E così abbiamo dato disponibilità alla prefettura per accogliere le persone in arrivo dall'Ucraina».

 

I primissimi giorni dell'accoglienza a Milano sono stati carichi di confusione, dovuta anche a uno slancio di generosità forse un po' troppo improvvisato. «Diverse famiglie ci chiamavano in cooperativa chiedendo “Ho accolto in casa un'ucraina, ora cosa devo fare?”. Ora per fortuna c'è più ordine e la rete si è strutturata per affrontare il meccanismo dell'emergenza».

È stato allestito un infopoint in Stazione centrale, mentre a Bresso l'hub della Croce Rossa si occupa dell'accoglienza sanitaria e dei tamponi. A quel punto, la prefettura distribuisce chi ha bisogno di un posto dove stare nei centri di accoglienza attivi in città: uno di questi è Casa Monlué.

In poche ore sono arrivate una cinquantina di persone, e poi ancora altre nei giorni successivi.

«Sono famiglie senza uomini: donne, bambini e ragazzini, qualche nonna. Ci sono diverse persone che portano con sé il proprio animale, soprattutto cani. Chi è arrivato da noi si sta fermando, immagino lo faranno per il tempo che serve loro per capire dove andare, come proseguire – racconta Sdraiati – Probabilmente sono il flusso successivo ai primissimi che sono andati direttamente dai parenti o dai contatti che avevano in Italia. Chi abbiamo qui oggi si sta organizzando, sta attivando i propri contatti ora, ha bisogno di tempo».

Anche per rendersi conto della nuova realtà che è piombata loro addosso. I bambini fanno i bambini: giocano insieme, corrono nel prato, disegnano, guardano la Tv. «Per gli adulti e i ragazzini più grandi è diverso. Per loro è difficile convivere in un centro di accoglienza, sono persone che hanno abbandonato la propria casa all'improvviso da due settimane, non da tre anni come magari è accaduto a profughi che arrivano da noi da altri percorsi.

Anche per questo preferiscono restare insieme in camera, vedi ogni nucleo in un proprio spazio, più raccolti. Noi qui per ora affrontiamo le emergenze, poi si vedrà».

 

 

Emergenza profughi Ucraini: come aiutare tramite Caritas Ambrosiana

 

Per aiutare con una donazione o mettendo a disposizione un alloggio per l'accoglienza, consigliamo di fare riferimento a Caritas Ambrosiana, le informazioni a questo link in fondo alla pagina

Per sapere cosa sta facendo Caritas Ambrosiana in supporto ai profuhi e alle vititme della guerra, leggi qui.

 

NUMERI UTILI:

Info sull’evolversi degli aiuti: www.caritasambrosiana.it /tel. 02.40703424 (lunedì-sabato, ore 10-20)

Segnalazioni di alloggi per accoglienzeconsultare la pagina dedicata su questo sito

Info sugli aspetti legali dell’accoglienza (permessi, ricongiungimenti familiari, minori non accompagnati): Servizio Accoglienza Immigrati (Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. / tel. 02.67380261)

 

Caritas Ambrosiana non effettua raccolte di vestiti, generi alimentari, medicinali, coperte o qualsiasi altro bene in quanto non possiamo garantire il trasporto di questi prodotti vista la situazione di conflitto in atto, le procedure doganali e i costi di trasporto.
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