Bimbinsieme, l'asilo nido della Novo Millennio riparte con una spinta in più

Novo Millennio Bimbinsieme 2020Bimbinsieme è un asilo nido che fa dell’integrazione il suo modo di agire educativo. Si trova a Monza ed è gestito dalla Novo Millennio scs onlus.

Nei primi mesi dell’emergenza sanitaria ha vissuto nell’incertezza del futuro, condividendo la sorte di tutti i servizi educativi che seguono l’ordine scolastico, soprattutto quelli privati. 
Se questo ha, in un primo momento, destato sconforto e disorientamento sia nel personale del Nido sia nelle famiglie dei piccoli ospiti, è stato poi il terreno per far emergere competenze, metodi educativi, creativi, innovativi ed una grande forza emotiva di disponibilità al cambiamento. 

“Abbiamo superato insieme lo sconforto di una lontananza fra noi e con i bambini – afferma Ilaria Cavenati, coordinatrice del Nido –. Non volevamo farci dimenticare, perché per un bambino è fondamentale ricordare le ritualità che viveva in asilo e rivedere le figure educative che lì si occupavano di lui. In uno stretto lavoro con tutta l’equipe e la Responsabile di Area abbiamo proposto iniziative che hanno trovato il consenso e l’adesione delle famiglie”.

 

Tutto ovviamente online. E allora sono partite le prime letture animate – possibili grazie all’autorizzazione delle case editrici – che sono state diffuse attraverso la tecnologia, whatsapp o facebook.

Hanno fatto seguito video delle canzoncine abituali del servizio, per le quali ogni operatrice, dalla propria abitazione, “ha messo la faccia”: ognuna con il suo stile, si
riprendeva cantando ed animando il refrain noto. Non sono mancati filmati i cui temi fossero i momenti della routine quotidiana: la spremuta d’arancia della mattina, l’impasto della pizza fra le attività ecc., questo ha permesso di non perdere i ritmi della giornata tipo del nido. 
Fra una proposta e l’altra, tutte le operatrici, educatrici ed ausiliarie, hanno realizzato qualcosa a distanza, secondo le proprie specificità. 

“Ci siamo accorte che, nonostante la lontananza, noi colleghe eravamo più unite – afferma ancora Cavenati –. Sembrava addirittura che i momenti di équipe fossero più numerosi del solito, ma non era vero!”. 

In tutto questo le famiglie hanno svolto un ruolo fondamentale, sia nell’usufruire dei servizi che venivano via via offerti sia nelle richiesta di approfondimento continuo. “Ci siamo buttate! Avevamo tante idee già prima del lockdown e quest’ultimo, nella sua drammaticità, ci ha dato una spinta non indifferente. Quando ci si ferma, la creatività vola!”.

Fra maggio e giugno, si sono perciò realizzati seminari in diretta e altri pacchetti formativi online per affrontare tematiche legate allo sviluppo dei bambini: il controllo sfinterico; la genitorialità nei suoi vari aspetti; le emozioni del periodo; il rapporto col cibo; ecc. Il metodo prevedeva una parte teorica con l’aiuto di un testo, seguita dal confronto a più voci. 
La cooperativa ha, poi, organizzato colloqui online per i genitori, con le operatrici e con altre figure della Novo Millennio. 
Quando, infine, le normative regionali e nazionali lo hanno permesso, si è anche potuto realizzare qualcosa in presenza: e così è nato il Centro Estivo per i più piccoli, negli spazi del Nido in seno al progetto “Una via per l’estate”. Quasi tutte le proposte hanno permesso una continuità nel tempo del servizio anche se non una completa sostenibilità economica.

In ogni caso il Nido a settembre ha riaperto i battenti con tutte le precauzioni previste dai protocolli di sicurezza.
Il giardino di Bimbinsieme, per esempio, è diventato uno strumento educativo a tutti gli effetti, con un rinnovato layout e tanti spazi riorganizzati in chiave pedagogica. 
Cavenati sottolinea, infine, quanto ancora sia stato fruttuoso, in modo imprevedibile, il periodo per l’équipe: la cooperativa, fin da subito, ha fatto in modo che si creassero interventi sinergici con altri servizi, in particolare con Casa Jobel che ospita donne con figli, con la comunità Alba Chiara e per alcune proposte formative, con l’Area migranti. Una nuova modalità operativa che ha “fatto uscire l’équipe dal proprio servizio facendo conoscere alle operatrici il sistema della cooperativa in maniera più partecipata e completa”. 

Da qui si vuole continuare: certamente potenziando quanto di innovativo messo in atto, ma anche ripensando a modalità trasversali di lavoro, con o senza distanze, per favorire lo sviluppo delle competenze e tracciare nuovi percorsi di welfare. 

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