Lettera al giornale

Ai toni scandalosi dei media risponde la testimonianza di un'operatrice

La mia esperienza al Centro Insieme è una esperienza fatta di volti, di nomi e di tempo condiviso per fare, parlare, stare insieme, cambiare.
E’ un’esperienza intessuta di parole dette o udite, di frasi che restano dentro.

In comunità si vive una condivisione così forte che non esiste una via di mezzo, la si accetta o si fugge.

Purtroppo dopo gli articoli apparsi questa settimana sul vostro giornale, ho visto qualcuno prendere una terza via la più distruttiva quella di  screditare e  diffamare chi mette a disposizione esperienza, professionalità e impegno quando non è in grado di accogliere altro.
NO “signori” del settimanale la parola LAGER a pieno titolo sul vostro giornale proprio non è indicata e vi farebbe poco onore anche solo averla pensata figuriamoci averla scritta.
Da ex operatrice del Centro e avendo lavorato tanti anni nelle Comunità posso dire quanto il vostro articolo scritto a senso unico faccia stare male, tanto da far scattare a volte il desiderio di fermarsi.
Poi ripenso ai volti dei bambini e delle loro mamme che sono passati dal Centro e ritrovo una nuova forza.
Penso che il tempo passato in comunità è un tempo prezioso di vita per ogni donna e il suo bambino.


Tempo di riflessione, di lavoro interiore, tempo di esperienze, di relazioni sane e non “malate”.

Lo scandalo non è prendere alcuni prodotti del Banco Alimentare, lo scandalo è interessarsi della comunità Centro Insieme solo quando potete “mangiarci” sopra,  lo scandalo è non sapere  quante  donne maltrattate e con anni di violenze alle spalle riescono a ritrovare se stesse i loro figli, aprirsi a nuove relazioni grazie alle proprie forze e alla nuova fiducia in se stesse, alla non sempre facile capacità di accettare proposte o decisioni che vengono prese da altri per il loro bene e  grazie agli operatori che fanno sentire loro che il cambiamento è possibile.


Croci Federica