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Notizie dal Consorzio Farsi Prossimo ottobre 2020

Notizie dal Consorzio Farsi Prossimo ottobre 2020

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Mi sono perso. In che fase siamo di questa benedetta emergenza Coronavirus? Fase 3, sì o no? Molti di noi hanno giustamente smesso di contare. L’incertezza regna sovrana. Anche i nostri servizi, a ben guardare, funzionano con un inedito, sincopato singhiozzo: alcuni sono ancora chiusi, altri hanno riaperto a metà, altri ancora devono improvvisamente richiudere le porte perché c’è l’ennesima quarantena da affrontare con impegno e creatività (sposta, isola, sanifica, trasferisci…).

E così ci troviamo con un occhio a sorvegliare sospettosi le emergenze e con l’altro a scrutare inquieti il futuro, sbirciando dietro l’angolo.


Il Covid19 e il lockdown hanno trasformato molte nostre attività, ci hanno costretto a inaspettate serrate, a distanziarci, a muoverci in dimensioni più rarefatte, diluendo le relazioni con le persone e mettendo a rischio la sostenibilità dei servizi. Abbiamo dovuto affrontare sfide inedite, perché la chiusura nelle comunità ha messo a rischio anche l’equilibrio personale di alcuni nostri ospiti. Sono volati persino i coltelli, e non sono passeggiate.


E così tra di noi c’è chi è stanco di parlare ed occuparsi solo di Covid e vorrebbe guardare oltre la siepe, c’è chi non può permetterselo perché si sente ancora con le ginocchia nell’acqua alta; qualcuno avverte pungente la solitudine in cui ci avrebbero lasciato le Istituzioni e pochi inguaribili ottimisti confidano che prestissimo ci verranno a cercare, perché hanno capito che senza di noi…


Eppure.


Eppure, in tutta questa confusione, le nostre cooperative scommettono ancora sul futuro: aprono nuovi negozi per gli abiti usati, inaugurano comunità per minori, seguono attivamente i cantieri per l’apertura di nuovi Empori della solidarietà, danno impulso a spazi salute per le famiglie.
Sono segnali di perseveranza e di investimento sul futuro. Perché, seppure così scombussolati e spettinati dalle emergenze, ci sentiamo potenzialmente adatti - come cooperative e come consorzio - al futuro che verrà.
Già, perché se il punto debole di questa pandemia sono stati i servizi per la salute sul territorio, noi siamo proprio qui, con le radici ben piantate nelle nostre contrade di riferimento, con i servizi per le persone e le famiglie delle nostre città; se la risposta del distanziamento rischia di indebolire i legami tra le persone, le nostre attività hanno in sé anche la capacità di rigenerare i legami sociali, in un orizzonte solidale e comunitario.
Insomma, nel welfare che verrà c’è un posto da protagonisti che aspetta le nostre imprese sociali. A una condizione: che sappiamo esprimere tutte le potenzialità che si sprigionano quando lavoriamo insieme, uniti. Infatti, da un lato ci occupiamo di tanti aspetti della vita quotidiana che possono e devono intrecciarsi ancora di più: salute, educazione, assistenza, cibo, lavoro di qualità. Dall’altro, possiamo far convergere e mettere a valore le nostre diffuse capacità di lettura dei bisogni, di progettazione, di innovazione, di risposta ai problemi delle persone.


Tornando alla domanda iniziale: in che fase siamo, noi cooperative del Consorzio Farsi Prossimo?


Nella fase “se non ora, quando?”: più uniti, si farà ancora strada.

Oliviero Motta
Presidente Intrecci scs onlus



Bimbinsieme, l'asilo nido della Novo Millennio riparte con una spinta in più

bimbinsieme


Anche Bimbinsieme, l'asilo nido gestito dalla cooperativa Novo Millennio, e che fa dell'integrazione uno dei suoi principi educativi, durante il lockdown ha dovuto chiudere. Ma questo fermo ha costituito una spinta a ripartire con più entusiasmo, più competenze, creatività e novità.

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Un nuovo negozio SHARE in via Paravia, il terzo a Milano

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Apre a metà ottobre un nuovo punto vendita SHARE: il terzo a Milano, il sesto in tutta Italia. Il negozio degli abiti usati di alta qualità permette l'assunzione di due nuovi dipendenti per la Vesti Solidale, oltre a continuare a promuovere un modello di economia circolare e sostenibile.

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Detto Fatto, un nuovo servizio per le donne in difficoltà

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Nel periodo del lockdown è stato potenziato il servizio docce comunali, a cui si rivolgono persone che non hanno una casa o che, per vari motivi, a casa una doccia non possono farla. Tra le novità, si è rivelato molto importante il nuovo spazio riservato alle donne, gestito da Elma.

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Sociosfera, riaprono i laboratori per ragazzi e anziani.

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Questo è stato sicuramente un anno particolare e complicato, ma Sociosfera vuole guardare avanti. La cooperativa torna quindi a proporre delle attività in presenza, con le giuste precauzioni, anche per dare una segnale di speranza. Soprattutto perché si tratta di attività dedicate a quelle persone che maggiormente hanno sofferto il distanziamento sociale: i giovanissimi e gli anziani. A partire da settembre quindi, presso lo spazio InConTatto di Seregno, hanno avviato attività e laboratori dedicati ai bambini, ai giovani, agli anziani e alle famiglie grazie a diversi progetti.

Li raccontano sul loro sito, qui


L'Arcobaleno per gli anziani: dai centri ai servizi a domicilio

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Hanno riaperto tra giugno e luglio i cinque centri diurni per anziani che gestisce la cooperativa L'Arcobaleno sul territorio del lecchese.

Ma non tutto è come prima, anzi. Spazi e modalità di lavoro sono cambiate. E molti anziani non sono tornati. Per chi è rimasto a casa sono stati potenziati i servizi di domiciliarità, come l'infermiera di comunità.

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L'oratorio e la comunità minori diventano green grazie a Fratello Sole

FSInt
Appena inaugurato, a Milano, l'oratorio di Sant'Ilaria: un oratorio tutto green grazie all'intervento di efficientamento energetico fatto da Fratello Sole. Ma oltre all'oratorio, sono stati ristrutturati anche gli spazi che ospiteranno una nuova comunità della cooperativa Intrecci.

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La luna di giorno
Il ricordo di Giulio della Mizar

lunaFDA

Nei giorni scorsi ci ha lasciati Giulio, uno dei primi e "storici" ospiti della Mizar, la comunità oggi gestita dalla Filo di Arianna che accoglie persone con disturbi psichiatrici nel quartiere di Bruzzano. Alessandro Colombo, responsabile dell'area salute mentale della Filo di Arianna, ci racconta con parole piene  di affetto il "suo" Giulio.

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