Avvenire: l'inchiesta sugli abiti usati

vesti cassonettoDal 1 gennaio 2022 in Italia sarà obbligatoria la raccolta dei rifiuti tessili e prevedibilmente ne aumenterà la quantità raccolta, attualmente di circa 150 milioni di tonnellate l’anno.
Oggi in Italia si raccolgono meno di 3 kg per abitante contro i 5 per abitante della Francia e gli 8 della Germania.

L’aumento quantitativo porterà a una diminuzione della qualità e del prezzo, ma farà crescere il giro d’affari, stimato in circa 200 milioni di euro.
Queste cifre alimentano i sospetti, mai provati, di infiltrazione mafiosa in questo settore, esattamente come in altri settori produttivi.

Ne parla il quotidiano Avvenire in un'inchiesta, raccontando anche l'esperienza di Vesti Solidale e della Rete Riuse, composta dal Consorzio e da 9 cooperative sociali per la raccolta dei rifiuti tessili da 2500 cassonetti collocati in posizioni autorizzate dagli enti pubblici sul territorio delle diocesi di Milano, Bergamo e Brescia.

Queste cooperative hanno tra i loro obiettivi generare occupazione nelle fasce colpite da povertà e disoccupazione e sostegno ai progetti sociali.

Come Avvenire riporta, la Caritas italiana (a nome anche della nostra rete), in un’audizione parlamentare qualche anno fa, ha chiesto l’intervento pubblico per garantire maggiore trasparenza alla filiera e ha consigliato le Caritas diocesane di chiedere all’acquirente l’iscrizione all’Albo dei gestori ambientali, di utilizzare mezzi autorizzati al trasporto dei rifiuti tessili e il conferimento a impianti autorizzati allo stoccaggiotrattamento e igienizzazione dei rifiuti tessili prima della commercializzazione dei tessuti.

Resta il problema dell’export in paesi in via di sviluppo, dove l’usato a marchio occidentale frena la nascita di un’industria tessile locale,e dello smaltimento nelle discariche al Sud di quello che non è recuperabile. La via d’uscita, percorsa dalle esperienze che raccontiamo, può essere la creazione di impianti di smaltimento autonomi e reti di commercio equo.

Tutta l'inchiesta si può leggere qui