"Comunità accoglienti, uscire dalla paura": l'invito dei vescovi alle comunità cristiane

Sconfinati serbia 13lgEsattamente venticinque anni fa, nel 1993, la Cei - Conferenza dei vescovi italiani – pubblicava il documento “Ero forestiero e mi avete ospitato”, dedicato al fenomeno «nuovo ed emergente» dell’immigrazione, «di cui non si riusciva ancora a cogliere le dimensioni e le prospettive».
Oggi, venticinque anni dopo, la Commissione episcopale per le migrazioni della Cei indirizza alle comunità cristiane una nuova lettera, intitolata “Comunità accoglienti, uscire dalla paura“.

Un appello in cui, oggi come allora, si sottolinea che «il primo diritto è non dover essere costretti a lasciare la propria terra».

In questi anni il fenomeno ha subito «un profondo cambiamento» – e – «Siamo consapevoli che nemmeno noi cristiani, di fronte al fenomeno globale delle migrazioni, con le sue opportunità e i suoi problemi, possiamo limitarci a risposte prefabbricate, ma dobbiamo affrontarlo con realismo e intelligenza, con creatività e audacia, e al tempo stesso, con prudenza, evitando soluzioni semplicistiche».

Una lettera che sicuramente interpella anche le nostre cooperative, impegnate quotidianamente sul fronte dell'accoglienza e del lavoro con i migranti e le comunità che li accolgono.

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