MeMo, progetto multimediale che unisce scuole e anziani per la legalità

progetto MeMo 2Un progetto che, attraverso la tecnologia, vuole avvicinare giovani, adulti e anziani, le scuole e tutti i cittadini ai temi della legalità e della memoria, attraverso anche l'incontro tra diverse generazioni.

Si tratta di MeMo - Memorie in movimento, percorso multimediale realizzato all'interno del Centro diurno per anziani Le querce di Mamre a Galbiate (situata in via Caduti di Via Fani, 12), gestito dalla cooperativa L'Arcobaleno.

Al centro del progetto c'è un immobile confiscato alla famiglia Coco-Trovato a metà anni ’90 e affidato nel 1999 all’amministrazione comunale di Galbiate. All'interno di questo spazio nel 2004 è stato inaugurato il Centro diurno integrato Le querce di Mamre, gestito dalla cooperativa L'Arcobaleno, che oggi può accogliere fino a 40 persone anziane con problematiche di decadimento cognitivo e deficit della memoria. 

È qui che è stato allestito, appunto, il progetto MeMo - Memorie in Movimento che, attraverso le potenzialità delle nuove tecnologie, ha l'obiettivo di proporre a studenti e insegnanti un nuovo modello di avvicinamento ai temi della legalità, della memoria, dell’incontro tra generazioni.

La storia del bene confiscato, delle mafie al nord, del riscatto sociale di una comunità, dell’operato della cooperativa L’Arcobaleno e quindi i temi delle fragilità, della solidarietà, del rapporto tra passato e presente sono gli elementi più forti e importanti di questo racconto interattivo, che vuole avvicinare a tematiche complesse ed essere stimolo per acquisire nuove conoscenze e nuovi modelli di cittadinanza attiva. 

Cinemovel ha coinvolto gli operatori della cooperativa L'Arcobaleno, gli ospiti del Centro diurno e i protagonisti della società civile nella produzione di un racconto collettivo e multimediale.
Le immagini in movimento diventano strumento e filo conduttore per avvicinarsi alle storie che il bene confiscato può raccontare ai giovani: immagini che vanno dalla voce di Algia, ospite del centro diurno che apre ai ragazzi la sua “scatola dei ricordi”, agli approfondimenti sulle mafie al nord di Carlo Lucarelli e dei giornalisti italiani proposti agli studenti grazie alla collaborazione con Teche Rai. Il percorso prevede che gli studenti interagiscano con i contenuti multimediali, ma soprattutto con gli anziani, memoria viva, ospiti del centro diurno.

«Presentiamo questo progetto consapevoli che si tratta di un modello di lavoro che può essere replicato in tutta Italia, nei tanti luoghi confiscati alle mafie e riutilizzati con scopi sociali. - così spiega il lavoro Renato Ferrario, presidente della cooperativa L'Arcobaleno. -  Vorremmo diventare esperienza pilota per tanti altri che vogliono raccontare la propria storia di riscatto». 

Questo percorso entra ora nella fase più operativa.

A oggi hanno già partecipato al percorso, in una sorta di sperimentazione, 120 ragazzi provenienti dagli Istituti scolastici di Galbiate, Lecco, Casargo e Merate, mentre nei venerdì dei prossimi mesi sono programmate le visite di altri 200 alunni delle scuole elementari, medie e superiori.