1 dicembre: evento "Io apro la mia porta. Fra noi in famiglia: storie di integrazione"

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Sabato 1 dicembre 2018 al Mudec di Milano (via Tortona 56) Consorzio Farsi Prossimo organizza l'evento  "Io apro la mia porta. Fra noi in famiglia: storie di integrazione".

Si tratta, più che di un semplice convegno, di un incontro e scambio di esperienze tra famiglie che hanno aperto le loro porte a migranti: durante la mattinata si racconteranno i insieme i protagonisti di queste storie, mentre alcuni sperti e operatori del settore si confronteranno sui modelli possibili di integrazione per guardare al futuro senza paura.

L'incontro è uno degli eventi conclusivi del progetto FAMI “Fra Noi: Rete di accoglienza per un’autonomia possibile”.

Politica e integrazione: quando manca il buon senso

squadra al lavoroDa mesi denunciamo il clima di intolleranza che sta avvelenando la nostra società: vediamo ogni giorno insulti verso chi è creduto diverso - che sia perché straniero, disabile o“matto” -, verso chi è povero e vive per strada, perché dà fastidio, verso chi con queste persone ci lavora.

Abbiamo la sensazione che, in molti casi, non ci sia più una cosa semplice: non parliamo di solidarietà, o di tolleranza, nemmeno di sapersi mettere nei panni degli altri. 

Siamo ancora prima: quello che manca è il semplice buon senso.

Ricerca personale: TESS

TESS EEIG (Textile with Ethical Sustainability and Solidarity), il gruppo europeo di imprese sociali nato per dare vita a forme di commercio equo nel settore della raccolta e vendita degli indumenti usati, cerca un direttore.

Qui i dettagli della selezione

Bruzzangeles Fakers, un anno di basket alla Mizar

bruzzangeles fakersGiuseppe, in comunità, fa fatica a piegare la tovaglia.
Azioni e gesti che possono sembrare molto semplici e meccanici, per lui sono una sfida difficilissima.
Eppure, quando è sul campo da basket, stupisce tutti. «Ha una capacità di palleggio e di senso della posizione che mai ti aspetteresti da uno che non riesce a piegare una tovaglia».

A parlare così di Giuseppe (il nome è di fantasia) è Francesco Colombo, educatore della comunità Mizar, della Filo di Arianna
La Mizar è una comunità a media protezione che dal 1998 ospita persone con problemi di salute mentale a Bruzzano, periferia nord di Milano. Oggi accoglie 15 persone con diversi tipologie e gradi di fragilità costruendo progetti terapeutici personalizzati e attività di mantenimento e recupero delle abilità.
Nella stessa palazzina, Filo di Arianna gestisce anche alcuni appartamenti di residenzialità leggera, dove vivono persone con difficoltà psichiatriche ma con un maggior grado di autonomia: è il progetto Bet.

FAMI Fra Noi: tutti gli eventi di novembre e dicembre

minislideFra noi non è solo un progetto sulla carta. Non è solo “cosa da operatori”.

FAMI Fra Noi vuol dire persone: quelle che stravolgono la propria vita, lasciano il proprio Paese e arrivano nel nostro. Quelle che ci lavorano insieme, mettendo in campo la propria professionalità, per facilitare una reale integrazione. Quelle che aprono le porte delle proprie case e le proprie famiglie, accogliendo uno stranieri che diventa amico.

Per questo FAMI Fra Noi significa anche incontrarsi: per conoscersi e scambiare le proprie esperienze, per formarsi e aumentare le proprie competenze, per confrontarsi e imparare dagli altri.

Il calendario degli eventi messi in campo all'interno del progetto è molto ricco. Ecco l'elenco degli appuntamenti di novembre e dicembre.

 

Tirocini di lavoro per rifugiati: un servizio di mediazione offerto da Consorzio Farsi Prossimo alle aziende

fami lavoroOltre 120 persone, negli ultimi 18 mesi, sono state scelte da oltre 30 aziende in tutta Italia per svolgere un tirocinio lavorativo.
Alle aziende che decidono di attivare un tirocinio per un titolare di protezione internazionale, Consorzio Farsi Prossimo e Agenzia Mestieri Milano4 offrono la selezione dei candidati ideali, la consulenza e il supporto costante all'azienda.

Il ruolo di Consorzio Farsi Prossimo è offrire un supporto alle aziende che scelgono di attivare tirocini di questo tipo: il servizio di mediazione socio-lavorativa individua le esigenze dell'azienda e definisce i profili professionali adatti, seleziona tra i candidati quelli più adatti attraverso l'individuazione delle competenze professionali e delle soft skills, attiva e monitora i tirocini anche occupandosi delle pratiche burocratiche, assicura consulenza costante all'azienda.

Rifugiati e lavoro: convegno in Università Statale il 18 dicembre

fami lavoroSteeve ha preso una laurea in Sociologia in Costa d'Avorio, una in mediazione culturale in Italia e oggi lavora nel dipartimento risorse umane di una grossa azienda televisiva.

La prima esperienza di lavoro di Rahouma nel suo Paese – la Libia – è stata come addetto alle vendite in un boutique di abbigliamento. A Milano oggi, invece, lavora nelle cucine di un hotel 5 stelle per preparare le colazioni.

Natasha sa come far funzionare un telaio. E ha anche una laurea in Fashion e Design, presa in Pakistan. Quando ha partecipato a una selezione di lavoro per una grossa azienda tessile di Como, insieme ad altri dieci candidati, l'ha spuntata lei, e oggi è assunta a tempo determinato.

Steeve, Rahouma e Natasha sono nati in diversi Paesi del mondo, hanno storie diverse alle spalle, ma un presente comune: tutti e tre sono rifugiati politici, in Italia. Il loro futuro è da scrivere, ma l'hanno già imboccato grazie alle loro competenze lavorative.

I danni del Decreto in-Sicurezza

migranti espulsiSono circa 500 i profughi accolti nei centri di accoglienza gestiti dalle nostre cooperative per conto di Caritas Ambrosiana che rischiano di diventare senza tetto per effetto del Decreto Sicurezza.
Questo nel solo territorio della diocesi di Milano.

In ragione delle nuove disposizioni, costoro non avranno più la possibilità di ottenere la protezione umanitaria.
Inoltre non potranno più essere accolti all’interno del sistema di protezione per richiedenti asilo gestito dai Comuni, lo Sprar.

Saranno vanificati gli sforzi fatti per avviare percorsi di integrazione.

Rischia così di andare perso l’investimento di risorse pubbliche e private erogate per l’accoglienza e i corsi professionali senza considerare il lavoro e il tempo offerto gratuitamente da centinaia di volontari impegnati nelle scuole di italiano e nei tanti percorsi di accompagnamento sociale.

Officine Itineranti: il nuovo StartUp di impresa di Sociosfera

Desio villa Tittoni Traversi vistaUno StartUp di impresa per i giovani che vogliono scommettere su un proprio progetto lavorativo e di vita.

È Officine Itineranti, nuova iniziativa messa in campo da Sociosfera Onlus dedicata a giovani e adulti dai 16 e fino ai 35 anni.

Obiettivo è favorire l'acquisizione e il potenziamento di competenze delle persone partecipanti attraverso una formazione esperienziale, con laboratori e attività itineranti realizzate grazie ad Apecar attrezzate.

Fra Noi in famiglia. Le storie delle famiglie che hanno accolto un migrante

2018 12 01 1Dramane e Giacomo hanno rispettivamente 26 e 23 anni. Il primo è nato in Mali, il secondo in Italia. Al momento vivono insieme in casa dei genitori di Giacomo, Enza e Paolo, che hanno scelto di aderire alla proposta della cooperativa Farsi Prossimo e accogliere in casa propria un rifugiato. Per loro non era la prima volta che accoglievano qualcuno: avevano alle spalle diverse esperienze di affido.

Laura e Claudio Ghidoli hanno una famiglia molto numerosa, che conta sei figli e diciotto nipoti. Ma quando il cuore è grande, c'è sempre spazio in più. Quando sentirono l'appello di Papa Francesco che invitava ad aprire le proprie porte, le proprie case per accogliere i migranti che avevano lasciato la loro terra in cerca di un futuro, erano stati molto colpiti.
È così che a casa loro sono arrivati due figli in più. Perché è così che considerano Marie e Mohamed, rifugiati dalla Costa d'Avorio. E anche una nuova nipotina: la piccola Minata.