NOVO MILLENNIO: apre la scuola di musica integrata

spazioscuolamusicaUna nuova Scuola di musica a Monza. Una scuola speciale, perché aperta anche a persone con disabilità intellettive e problemi di salute mentali, ma soprattutto perché “integrata” e inclusiva: cioè aperta a tutti.

Si chiamerà “Una musica può fare” ed è organizzata presso SpazioMusicaScuola, in via Montecassino 8 a Monza (dove è la sede della nostra consorziata Novo Millennio), nell'ambito del progetto Tiki Taka.

A partire dal 17 settembre 2018, quindi, prenderanno il via sette nuovi corsi: ci si potrà sperimentare con il basso, la batteria, la chitarra, il piano, il canto. Ci saranno inoltre musica di insieme e propedeutica bambini.Tutti i corsi avranno la durata di un’ora e saranno tenuti da musicisti professionisti con competenze educative e musicoterapiche.

Le iscrizioni sono già aperte: per informazioni, costi e iscrizioni rivolgersi ad Alessandro Roca - 335 5975805 - Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo.

Scarica qui il volantino.

29 e 30 settembre: appuntamento a Monlué per Cascine Aperte 2018

CA18 BANNER 03Dal 28 al 30 settembre 2018 torna l'appuntamento con Cascine Aperte, la giornata di festa promossa dal Comune di Milano in cui oltre venti cascine milanesi apriranno i propri spazi verdi al pubblico, nell'ambito della Milano Green Week.

Partecipa all'evento anche Cascina Monlué, nella cui gestione e progetto di ristrutturazione è coinvolto Consorzio Farsi Prossimo, che è il capofila di una rete di realtà e associazioni milanesi impegnate un profondo intervento di ristrutturazione e riqualificazione su mandato del Comune di Milano.

Le storie del progetto FAMI Fra Noi sul sito franoi.org

tresor MateraTresor oggi ha 35 anni ed è arrivato in Italia da due anni.

Nel suo Paese, in Congo, ha lavorato per tanti anni come muratore e piastrellista. Nella sua formazione ci sono anche due anni di studi all'università di Kinshasa, facoltà di architettura. È scappato dalla sua casa, con la sua famiglia, a causa di violenze e minacce, ma la morte li ha falciati lungo la strada. In mare, per l'esattezza, a tre ore di viaggio dalle coste libiche, dove Tresor ha perso la moglie e uno dei suoi tre figli.

Grazie al progetto FAMI Fra Noi (a Matera messo in campo dalla cooperativa Il Sicomoro) ha trovato lavoro in un'impresa edile. Il proprietario dell'impresa, Laurentiu, lo ha inserito nella squadra che si occupa dei restauri conservativi del centro storico di Matera.

WeMi, i servizi sociali a domicilio della città di Milano

rtaaccantoUn sito web oltre a sette spazi in città, sette uffici in cui i milanesi possono recarsi per trovare il servizio più adatto ai propri bisogni.

Il sito è wemi.milano.it e il progetto è WeMi – La città per il Welfare, voluto dal Comune di Milano per rispondere in modo nuovo alle necessità dei cittadini con servizi sul territorio, vicini a loro, e far incontrare la domanda e l'offerta in questi settori.

Nei primi sei mesi del 2018 sono state oltre 16mila le persone che si sono rivolte agli sportelli WeMi per richiedere uno di questi servizi domiciliari.

I servizi che si possono richiedere, on line o direttamente agli sportelli, sono vari e numerosi: assistenza infermieristica e sanitaria, colf, baby sitter, badanti ed educatori ma anche servizi di supporto per chi rientra da un ricovero, per chi ha un handicap e anche servizi più nuovi: ritiro ricette mediche, trasporto con accompagnamento, sostegno allo studio, counseling.

Come sta andando il progetto FAMI Fra Noi

rifugiato in famigliaSenza autonomia non c'è integrazione: per questo i percorsi di accoglienza che mettiamo in campo nel nostro lavoro hanno come obiettivo primario la ri-conquista dell'autonomia della persona arrivata in Italia.

Questo è anche il principio base del progetto FAMI Fra Noi, a cui Consorzio Farsi Prossimo sta lavorando da qualche mese insieme a oltre 40 partner in tutta Italia, che – attraverso una rete diffusa, presente in dieci regioni italiane – permette di implementare e ottimizzare le risorse, di fare scambio di informazione tra gli operatori e condividere i modelli che sembrano funzionare.

Giornate di preghiera e di riconciliazione a Monza

La Caritas Decanale e i parroci di Monza propongono a tutti di vivere, nello spirito del Perdono di Assisi, i giorni di mercoledì 1 e giovedì 2 Agosto, creando momenti e opportunità di riflessione e di preghiera, per ritrovare luce, orientamento e sostegno in questo tempo difficile della nostra vita sociale ed ecclesiale.
La serata di mercoledì 1 Agosto sarà caratterizzata da una veglia sulle orme del pellegrinaggio del Samaritano, che inizierà alle ore 21 nel Santuario delle Grazie, in Via Montecassino.
Per saperne di più scarica il volantino informativo

Sociosfera: come avviene l'accoglienza dei profughi

sociosfera cas lavoro2Dal 2016 la cooperativa Sociosfera, che ha sede a Seregno ma lavora in molti comuni della Brianza, tra i propri servizi mette in campo anche progetti di accoglienza e integrazione di migranti e richiedenti asilo, nell'ambito dei bandi della Prefettura per l'accoglienza straordinaria, i cosiddetti Cas – Centri di accoglienza straordinaria, appunto, all'interno della RTI Bonvena.

«Gestiamo, in collaborazione di una rete di realtà locali, anche degli appartamenti per l'accoglienza straordinaria dei profughi arrivati nel nostro territorio - ci ha spiegato la presidente di Sociosfera, Antonella Castelli. - Oggi possiamo accogliere 79 persone, in ospitalità diffusa».

Ospitalità diffusa appunto, parola chiave che è anche un principio guida per l'accoglienza degli stranieri: non grandi centri ma piccoli appartamenti o micro comunità, che permettano e favoriscano la conoscenza delle persone e la loro integrazione nel territorio.

Riparte Bella Milano: venti squadre impegnate nella pulizia della città

Bella MilanoRiparte il progetto del comune di Milano "Bella Milano” – la versione meneghina del progetto Extrapulita – dopo la sperimentazione dei mesi scorsi che aveva interessato, insieme al Consorzio Farsi Prossimo, anche la nostra cooperativa Vesti Solidale.

Il progetto prevede il coinvolgimento lavorativo di persone fragili che si trovano in una situazione di difficoltà e di cento richiedenti asilo volontari impegnati a rotazione in azioni di cura del territorio.

Accanto al personale dipendente delle cooperative e ai richiedenti asilo impegnati gratuitamente come volontari, svolgeranno un tirocinio persone disoccupate italiane seguite dai servizi sociali e che vivono situazioni di svantaggio perché provenienti dal carcere, da contesti di disabilità o perché over 55 espulsi dal mondo del lavoro e ancora lontani dalla pensione.
I tirocinanti sono selezionati dal Centro Mediazione Lavoro del Comune di Milano (Celav) e verranno retribuiti con una borsa lavoro di circa 500 euro al mese.

In questa nuova fase del progetto, oltre al Consorzio Farsi e alla Vesti Solidale, entra al lavoro anche la cooperativa Detto Fatto.

Storie di Economia Circolare: VOTA l'esperienza di Vesti Solidale

share8Quando l’abito fa il… lavoratore!

Vota la nostra cooperativa Vesti Solidale per il concorso “Storie di Economia Circolare”:
ci aiuterai a far girare la nostra esperienza e... a essere di esempio per tanti altri: aiutaci a creare un circolo virtuoso di lavoro, solidarietà e attenzione all'ambiente.

Puoi farlo votando a questo link

WeMi: un laboratorio doposcuola per ragazzi con disturbi DSA

school times 3599175C'è un nuovo supporto per i ragazzi con DSA, i cosiddetti Disturbi specifici dell'apprendimento.

Si tratta di un laboratorio pomeridiano, in pratica un doposcuola specifico per sostenere i ragazzi nello studio.

Si chiama “Che Studio” ed è rivolto esplicitamente ai ragazzi delle scuole secondarie di primo grado (le scuole medie), che avranno qui la possibilità di essere seguiti da personale specializzato nella costruzione di un metodo di studio basato sulla valorizzazione delle abilità personali, aiutati a organizzarsi, a imparare a pianificare lo studio e a rispettare le scadenze.

È un servizio messo in campo dalla cooperativa Farsi Prossimo all'interno dello spazio WeMi di via Pacinotti.

Intrecci: Creativa-mente, progetto di arte terapeutica all'ospedale di Garbagnate

intrecci creativamenteAnche l'arte può curare, e la creatività permettere a una persona di esprimersi, di essere viva, di essere se stessa. È l'idea che sta alla base del progetto Creativa-mente, pensato dalla nostra cooperativa Intrecci insieme a Stripes, un'altra cooperativa sociale che – come la Intrecci – lavora nell’Alto Milanese, in Brianza e nel Varesotto a favore delle persone con problemi di salute mentale.

È proprio a loro che si rivolge Creativa-mente. Si tratta si un atelier artistico che verrà realizzato all'interno dell'ospedale di Garbagnate Milanese, proprio presso il Servizio Psichiatrico di Diagnosi e Cura.

L'Arcobaleno: Nel Lecchese ora c'è l'infermiera di comunità

infermiera di comunita

Una volta c'era il medico di famiglia, oggi c'è anche l'infermiera di comunità.
Succede nel lecchese, dove la nostra cooperativa L'Arcobaleno è capofila del progetto Integr-Aree che coinvolge il territorio della Valsassina e la zona dei comuni di Annone, Bosisio Parini, Cesana Brinza, Rogeno e Suello.

Chi è l'infermiera di comunità?
È una figura con professionalità nelle aree sociale, sociosanitaria e sanitaria, che lavorerà in modo strettamente connesso con gli operatori del territorio e farà da ponte tra i vari servizi e le prestazioni.

1 dicembre: evento "Io apro la mia porta. Fra noi in famiglia: storie di integrazione"

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Sabato 1 dicembre 2018 al Mudec di Milano (via Tortona 56) Consorzio Farsi Prossimo organizza l'evento  "Io apro la mia porta. Fra noi in famiglia: storie di integrazione".

Si tratta, più che di un semplice convegno, di un incontro e scambio di esperienze tra famiglie che hanno aperto le loro porte a migranti: durante la mattinata si racconteranno i insieme i protagonisti di queste storie, mentre alcuni sperti e operatori del settore si confronteranno sui modelli possibili di integrazione per guardare al futuro senza paura.

L'incontro è uno degli eventi conclusivi del progetto FAMI “Fra Noi: Rete di accoglienza per un’autonomia possibile”.

Politica e integrazione: quando manca il buon senso

squadra al lavoroDa mesi denunciamo il clima di intolleranza che sta avvelenando la nostra società: vediamo ogni giorno insulti verso chi è creduto diverso - che sia perché straniero, disabile o“matto” -, verso chi è povero e vive per strada, perché dà fastidio, verso chi con queste persone ci lavora.

Abbiamo la sensazione che, in molti casi, non ci sia più una cosa semplice: non parliamo di solidarietà, o di tolleranza, nemmeno di sapersi mettere nei panni degli altri. 

Siamo ancora prima: quello che manca è il semplice buon senso.

Ricerca personale: TESS

TESS EEIG (Textile with Ethical Sustainability and Solidarity), il gruppo europeo di imprese sociali nato per dare vita a forme di commercio equo nel settore della raccolta e vendita degli indumenti usati, cerca un direttore.

Qui i dettagli della selezione

Bruzzangeles Fakers, un anno di basket alla Mizar

bruzzangeles fakersGiuseppe, in comunità, fa fatica a piegare la tovaglia.
Azioni e gesti che possono sembrare molto semplici e meccanici, per lui sono una sfida difficilissima.
Eppure, quando è sul campo da basket, stupisce tutti. «Ha una capacità di palleggio e di senso della posizione che mai ti aspetteresti da uno che non riesce a piegare una tovaglia».

A parlare così di Giuseppe (il nome è di fantasia) è Francesco Colombo, educatore della comunità Mizar, della Filo di Arianna
La Mizar è una comunità a media protezione che dal 1998 ospita persone con problemi di salute mentale a Bruzzano, periferia nord di Milano. Oggi accoglie 15 persone con diversi tipologie e gradi di fragilità costruendo progetti terapeutici personalizzati e attività di mantenimento e recupero delle abilità.
Nella stessa palazzina, Filo di Arianna gestisce anche alcuni appartamenti di residenzialità leggera, dove vivono persone con difficoltà psichiatriche ma con un maggior grado di autonomia: è il progetto Bet.

FAMI Fra Noi: tutti gli eventi di novembre e dicembre

minislideFra noi non è solo un progetto sulla carta. Non è solo “cosa da operatori”.

FAMI Fra Noi vuol dire persone: quelle che stravolgono la propria vita, lasciano il proprio Paese e arrivano nel nostro. Quelle che ci lavorano insieme, mettendo in campo la propria professionalità, per facilitare una reale integrazione. Quelle che aprono le porte delle proprie case e le proprie famiglie, accogliendo uno stranieri che diventa amico.

Per questo FAMI Fra Noi significa anche incontrarsi: per conoscersi e scambiare le proprie esperienze, per formarsi e aumentare le proprie competenze, per confrontarsi e imparare dagli altri.

Il calendario degli eventi messi in campo all'interno del progetto è molto ricco. Ecco l'elenco degli appuntamenti di novembre e dicembre.

 

Tirocini di lavoro per rifugiati: un servizio di mediazione offerto da Consorzio Farsi Prossimo alle aziende

fami lavoroOltre 120 persone, negli ultimi 18 mesi, sono state scelte da oltre 30 aziende in tutta Italia per svolgere un tirocinio lavorativo.
Alle aziende che decidono di attivare un tirocinio per un titolare di protezione internazionale, Consorzio Farsi Prossimo e Agenzia Mestieri Milano4 offrono la selezione dei candidati ideali, la consulenza e il supporto costante all'azienda.

Il ruolo di Consorzio Farsi Prossimo è offrire un supporto alle aziende che scelgono di attivare tirocini di questo tipo: il servizio di mediazione socio-lavorativa individua le esigenze dell'azienda e definisce i profili professionali adatti, seleziona tra i candidati quelli più adatti attraverso l'individuazione delle competenze professionali e delle soft skills, attiva e monitora i tirocini anche occupandosi delle pratiche burocratiche, assicura consulenza costante all'azienda.

Rifugiati e lavoro: convegno in Università Statale il 18 dicembre

fami lavoroSteeve ha preso una laurea in Sociologia in Costa d'Avorio, una in mediazione culturale in Italia e oggi lavora nel dipartimento risorse umane di una grossa azienda televisiva.

La prima esperienza di lavoro di Rahouma nel suo Paese – la Libia – è stata come addetto alle vendite in un boutique di abbigliamento. A Milano oggi, invece, lavora nelle cucine di un hotel 5 stelle per preparare le colazioni.

Natasha sa come far funzionare un telaio. E ha anche una laurea in Fashion e Design, presa in Pakistan. Quando ha partecipato a una selezione di lavoro per una grossa azienda tessile di Como, insieme ad altri dieci candidati, l'ha spuntata lei, e oggi è assunta a tempo determinato.

Steeve, Rahouma e Natasha sono nati in diversi Paesi del mondo, hanno storie diverse alle spalle, ma un presente comune: tutti e tre sono rifugiati politici, in Italia. Il loro futuro è da scrivere, ma l'hanno già imboccato grazie alle loro competenze lavorative.

I danni del Decreto in-Sicurezza

migranti espulsiSono circa 500 i profughi accolti nei centri di accoglienza gestiti dalle nostre cooperative per conto di Caritas Ambrosiana che rischiano di diventare senza tetto per effetto del Decreto Sicurezza.
Questo nel solo territorio della diocesi di Milano.

In ragione delle nuove disposizioni, costoro non avranno più la possibilità di ottenere la protezione umanitaria.
Inoltre non potranno più essere accolti all’interno del sistema di protezione per richiedenti asilo gestito dai Comuni, lo Sprar.

Saranno vanificati gli sforzi fatti per avviare percorsi di integrazione.

Rischia così di andare perso l’investimento di risorse pubbliche e private erogate per l’accoglienza e i corsi professionali senza considerare il lavoro e il tempo offerto gratuitamente da centinaia di volontari impegnati nelle scuole di italiano e nei tanti percorsi di accompagnamento sociale.

Officine Itineranti: il nuovo StartUp di impresa di Sociosfera

Desio villa Tittoni Traversi vistaUno StartUp di impresa per i giovani che vogliono scommettere su un proprio progetto lavorativo e di vita.

È Officine Itineranti, nuova iniziativa messa in campo da Sociosfera Onlus dedicata a giovani e adulti dai 16 e fino ai 35 anni.

Obiettivo è favorire l'acquisizione e il potenziamento di competenze delle persone partecipanti attraverso una formazione esperienziale, con laboratori e attività itineranti realizzate grazie ad Apecar attrezzate.

Fra Noi in famiglia. Le storie delle famiglie che hanno accolto un migrante

2018 12 01 1Dramane e Giacomo hanno rispettivamente 26 e 23 anni. Il primo è nato in Mali, il secondo in Italia. Al momento vivono insieme in casa dei genitori di Giacomo, Enza e Paolo, che hanno scelto di aderire alla proposta della cooperativa Farsi Prossimo e accogliere in casa propria un rifugiato. Per loro non era la prima volta che accoglievano qualcuno: avevano alle spalle diverse esperienze di affido.

Laura e Claudio Ghidoli hanno una famiglia molto numerosa, che conta sei figli e diciotto nipoti. Ma quando il cuore è grande, c'è sempre spazio in più. Quando sentirono l'appello di Papa Francesco che invitava ad aprire le proprie porte, le proprie case per accogliere i migranti che avevano lasciato la loro terra in cerca di un futuro, erano stati molto colpiti.
È così che a casa loro sono arrivati due figli in più. Perché è così che considerano Marie e Mohamed, rifugiati dalla Costa d'Avorio. E anche una nuova nipotina: la piccola Minata.