INTRECCI: «Profughi, a Magenta lavoriamo rispettando le regole e i protocolli sanitari»

Intrecci Cas MagentaCirca le notizie apparse sulla stampa

sulla conduzione del centro di accoglienza per profughi di Magenta,
gestito dalla cooperativa Intrecci
all’interno di una struttura di proprietà della Fondazione Vincenziana,
secondo una convezione con la Prefettura,

si precisa quanto segue.

 

 

  1. La cooperativa Intrecci si attiene scrupolosamente ai protocolli stabiliti dal Ministero della Salute e agisce secondo le indicazioni delle autorità sanitarie locali nelle gestione e nella comunicazione delle eventuali criticità, salvaguardando sia l’interesse pubblico sia la tutela dei diritti degli ospiti.
    Pertanto diffida chiunque dal diffondere notizie che creano un clima di allarme assolutamente ingiustificato, indegno di una comunità civile e responsabile come è Magenta.

  2. La cooperativa Intrecci, responsabile della gestione, non ha lesinato risorse per garantire standard di qualità difficilmente riscontrabili altrove. Su una media di 100 ospiti giornalieri, sono impegnati ben 16 operatori di professionalità diversa (educatori, assistente sociale, mediatori culturali, psicologa, insegnanti, personale sanitario) per un rapporto ospite/operatore molto al di sopra della media degli altri centri per richiedenti asilo.

  3. Il centro di Magenta - come tutti i centri di accoglienza per profughi gestiti in convezione con le Prefetture (i cosiddetti CAS) - non sono luoghi di detenzione. Tuttavia, il regolamento interno al centro di Magenta vieta agli ospiti di far entrare nella struttura persone estranee.
    Le violazioni a questa norma rappresentano una grave infrazione e la Cooperativa si riserva di agire nei confronti di chi le viola qualora le responsabilità venissero appurate e documentate.
    Cinque operatori sono dedicati alla custodia, due a quella notturna.

  4. In due anni è mezzo sono stati accolti circa 200 ospiti. L’accoglienza è avvenuta prevalentemente in un clima di serenità e collaborazione, anche grazie all'apporto di volontari e associazioni del territorio e al raccordo proficuo con l'Amministrazione comunale.
    In due anni sono state svolte diverse attività di integrazione: gli ospiti hanno frequentato corsi di italiano, partecipato alle 150 ore e a corsi di formazione professionale e di orientamento al lavoro con l'Enaip, seguito corsi di educazione civica, di risoluzione non violenta dei conflitti, di educazione sanitaria e prevenzione di malattie contagiose, hanno partecipato a attività culturali, sportive e teatrali (calcio, teatro, cineforum, pranzi sociali, etc.), incontri interreligiosi, si sono resi disponibili a iniziative di volontariato come quella relativa alla pulizia dei parchi cittadini.
    In questi anni, è stato sollecitato l’intervento delle forze dell’ordine per sette richiedenti asilo, poiché avevano mostrato reiteratamente di essere indisponibili a rispettare le normali regole di convivenza. Una decisione sofferta ma che abbiamo assunto in nome del benessere della comunità, proprio perché riteniamo che l’accoglienza, per essere proficua, non può che avvenire nel rispetto delle legalità e senza indulgere a facile buonismo.

 

 

Per tutte queste ragioni la cooperativa Intrecci sente di poter rassicurare i cittadini sulla gestione del centro e sul proficuo percorso d’integrazione che gli ospiti stanno compiendo nella realtà locale, nonostante la difficile situazione economica.

 

Milano, 17 gennaio 2017