«Punire i singoli, non colpevolizzare il settore»

Il Consorzio Farsi Prossimo, anche a nome delle cooperative consociate, si unisce allo sdegno e allo sgomento per le vicende della “cupola di Roma”, condannando fermamemente chi utilizza la veste della cooperazione sociale per mascherare attività illecite.

Condividiamo le parole di Massimo Minelli, Vicepresidente di Confcooperative Lombardia e Presidente di Federsolidarietà Lombardia: "Sono amareggiato di quanto successo a Roma perché inquina i valori di solidarietà e giustizia che sono alla base della cooperazione sociale. Ogni giorno molti cooperatori si fanno carico di fratelli che scappano da un'Africa ridotta ormai ad un teatrino di guerra senza fine. Cooperatori che lavorano silenziosamente per favorire l'integrazione degli immigrati e la coesione sociale delle comunità. Questi cooperatori e le nostre cooperative sociali, che stanno da anni in trincea spesso da soli e contro tutti e tutto, oggi sono i primi a chiedere che venga fatta giustizia subito contro il malaffare che avviene sulla pelle dei più poveri. Bisogna chiedere però anche agli enti pubblici preposti che, in qualità di committenti veicolano ingenti e preziose risorse nazionali ed europee, di mostrare grande attenzioni ai criteri di assegnazione delle stesse, ispirando tali criteri alle migliori e più qualificate regole, quali le offerte economicamente vantaggiose e al radicamento territoriale, evitando così il proliferare di cooperative sociali che nascono solo per fare business. Ma anche di svolgere una funzione di monitoraggio e valutazione dei servizi resi che vada oltre ad una semplice azione di conformità documentale."