FILO DI ARIANNA: Vanity Fair racconta i "ragazzi interrotti"

salute mentale minori"In una delle camere al piano di sopra della comunità Pani e Peschi, il letto è invaso di borse e valigie.
«Ogni mattina, A. fa i bagagli e ogni sera li disfa. Ha un problema ossessivo-maniacale. A casa, se il suo "ordine” veniva toccato, si agitava in modo incontenibile, aggrediva, si faceva del male. Ormai i suoi genitori vivevano sotto assedio»."
 

In un bel reportage firmato da Enrica Brocardo su Vanity Fair - sul numero in edicola questa settimana - sono raccontate tante storie di ragazzi con disturbi psichiatrici.

Ci sono le voci dei genitori, e degli operatori.

Nell'articolo sono raccontate le esperienze del servizio Percival e della comunità Pani e Peschi, della nostra Filo di Arianna.

"Simona Novara, tra i responsabili della comunità, racconta: «Accettare che tuo figlio “non funzioni”, almeno in certi momenti, non è facile. Purtroppo, spesso l’atteggiamento è:  “Mio figlio è rotto, riparatelo”. E poi: “Ma come, non ci riuscite?”. Bisognerebbe cambiare modo di pensare: non si tratta di risolvere il problema ma di imparare a conviverci perché a volte, col tempo, si riesce a stare meglio, a volte no. Ci sono modi di tenere sotto controllo malattie come, per fare un esempio, il diabete, si può fare lo stesso con i disturbi mentali. La comunità dovrebbe servire a questo, è un passaggio. Si sta qui per imparare come vivere fuori".

Leggi tutto il reportage su Vanity Fair.

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