Accolti dalle nostre cooperative i profughi dei corridoi umanitari

intrecci corridoi umanitari

Sono arrivati In Italia i 21 profughi assegnati alla Diocesi ambrosiana giunti grazie ai corridoi umanitari aperti con l’Etiopia dal Governo e dalla Conferenza episcopale italiana.

Tutti di nazionalità eritrea, sono stati imbarcati da Adis Abeba su un volo dell’Ethiopian Airlines insieme agli altri 139 beneficiari dell’iniziativa umanitaria. 

Sbarcati all’aeroporto di Fiumicino, sono stati accolti dal direttore di Caritas Ambrosiana, Luciano Gualzetti: «Sono stanchi e molto provati per le fatiche e, a volte, le violenze che hanno dovuto subire. Da noi troveranno cuori e menti aperte per aiutarli a ricostruire un futuro», ha raccontato.

Il gruppo affidato alla Diocesi di Milano è composto da 7 uomini, 7 donne e 7 minori.
Tutti di nazionalità eritrea, avevano trovato rifugio nei campi profughi del Tigrai in Etiopia.

Qui da noi hanno trovato casa in appartamenti messi a disposizione dalle parrocchie. In ogni appartamento, uno per ogni zona pastorale, i profughi saranno assistiti da un tutor che farà da mediatore tra l’ospite e la comunità.

Il sostegno burocratico e l’accompagnamento sociale saranno assicurati dagli operatori delle nostre cinque cooperative coinvolte: Farsi Prossimo, Intrecci, Sociosfera, Novo Millennio e L'Arcobaleno, che possono vantare una pluriennale, a volte decennale, esperienza nel campo dell’assistenza ai rifugiati e richiedenti asilo.

Con questo arrivo sale a 27 il numero di persone beneficiarie dei corridoi umanitari ospitati nella Diocesi di Milano.

 

Cosa sono i corridoi umanitari

I corridoi umanitari sono finanziati dal fondi CEI 8x1000. Il protocollo d’intesa prevede in due anni l’accoglienza di 500 persone nelle 22 Diocesi aderenti (Aversa, Avezzano, Bergamo, Biella, Brescia, Cagliari, Cassano all' Jonio, Cuneo, Jesi, Messina, Milano, Ragusa, Rimini, Roma, Salerno, Teggiano-Policastro, Terni, Vercelli, Vicenza, Volterra).

I rifugiati saranno ospitati presso parrocchie, appartamenti di privati e istituti religiosi, con il supporto di famiglie italiane che si occuperanno di accompagnare il percorso di integrazione sociale e lavorativa sul territorio garantendo servizi, corsi di lingua italiana, inserimento scolastico per i minori e cure mediche adeguate.